La mia esperienza come giurata al Festival del Cinema di Roma
Partecipare come giurata al Festival del Cinema di Roma è stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Essere selezionata insieme a ragazzi e ragazze dai 16 ai 18 anni provenienti da tutta Roma ha rappresentato una sfida e una grande opportunità. Non era facile immaginare che, dopo aver scritto una recensione critica su un film recente uscito tra il 2023 e il 2024, avrei avuto l’opportunità di entrare a far parte di un mondo così speciale e creativo. Il processo di selezione prevedeva, infatti, due fasi: la prima era basata sulla recensione, mentre la seconda era una vera e propria intervista su Zoom, pensata per conoscere meglio noi candidati e valutare la nostra motivazione e apertura verso il cinema.
I giorni che ho trascorso al festival sono stati undici intensi giorni di visioni, discussioni, incontri e scoperte. Ogni mattina iniziavamo la giornata alle 9 o alle 10, pronti a immergerci nelle proiezioni dei film in concorso e fuori concorso. Avere la possibilità di vedere così tanti film da prospettive diverse mi ha permesso di ampliare la mia visione sul cinema e di sviluppare una sensibilità critica che non avrei mai immaginato. L’aspetto più entusiasmante, però, è stato sicuramente quello degli incontri con le delegazioni dei film, che ci permettevano di interagire direttamente con attori, registi e sceneggiatori in una serie di Q&A stimolanti e coinvolgenti.
Queste sessioni di domande e risposte mi hanno permesso di entrare più in profondità nei film, capendo le intenzioni dietro ogni scena, le difficoltà incontrate durante le riprese e le scelte creative che avevano portato a un certo risultato. Spesso si svolgevano in inglese, il che mi ha dato anche la possibilità di migliorare le mie competenze linguistiche e di abituarmi a usare la lingua in un contesto reale e professionale, cosa che trovo sia stata preziosa per la mia crescita personale.
Uno dei momenti più emozionanti sono state le masterclass con artisti di fama mondiale come Francis Ford Coppola, Ferzan Ozpetek, Matt Dillon e Andrea Bocelli. Sentire dalla voce di queste leggende del cinema e della cultura i loro racconti, le loro esperienze e i loro consigli è stato come aprire una finestra su un mondo di cui, fino a poco prima, conoscevo solo la superficie. Mi hanno colpito non solo le loro storie, ma anche la loro umiltà e la loro capacità di ispirare noi giovani, spingendoci a considerare nuove possibilità per il futuro.
Partecipare a questo festival non ha avuto solo un impatto sul mio percorso scolastico o sulle mie competenze, ma ha influenzato profondamente anche la mia visione di ciò che vorrei fare in futuro. L’esperienza ha, infatti, aperto in me nuove prospettive e mi ha fatto riflettere su quanto mi piacerebbe lavorare nel mondo del cinema o in ambiti creativi e culturali.
Oltre alla componente formativa, c’è stato un lato umano altrettanto importante. Con i miei compagni giurati abbiamo creato un gruppo affiatato, in cui ognuno poteva esprimere liberamente il proprio punto di vista. Ognuno di noi ha portato con sé le proprie idee, il proprio gusto e le proprie esperienze, arricchendo il gruppo e dando vita a discussioni vivaci e stimolanti. Questo scambio di idee e la possibilità di confrontarsi in modo aperto e senza timori hanno rappresentato un valore aggiunto che porterò con me per molto tempo.
Al termine dell’esperienza, siamo stati chiamati a stilare una classifica dei film in concorso, e insieme abbiamo scelto il film che ritenevamo il più meritevole di vincere. È stata una scelta impegnativa, ma anche molto soddisfacente: prendere parte alla premiazione finale, sapendo che la nostra voce aveva contribuito a celebrare il lavoro di un regista e di un cast, è stato un momento di grande orgoglio e gratificazione.
Per chiunque abbia una passione per il cinema e voglia mettersi in gioco, consiglio assolutamente di provare a vivere questa esperienza, affinché anche altri possano avere la possibilità di scoprire questo universo straordinario, che non smette mai di sorprendere e ispirare.
Viola Romeo, Classe 4A
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